DREAMERS: ANNA ORLANDO - STORICA DELL'ARTE
Anna Orlandi, Storica dell’arte
Sono storica dell’arte e co-curatrice della mostra "Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione" presso Palazzo Ducale fino al 1 aprile 2024. "Non ci era permesso di uscire da sole e andare per strada. Figurarsi se ci lasciavano dipingere. Lo facevo di nascosto, dopo aver osservato per ore mio padre pittore, il celebre Orazio Lomi Gentileschi, amico di Caravaggio e di quel malvagio Agostino Tassi che non mi levava gli occhi di dosso.
Mi chiamo Artemisia. Prima di poter scrive il mio nome a chiare lettere sui quadri che alla fine ho potuto dipingere - che, per inciso, qualcuno diceva fossero anche più belli di quelli di mio padre - e prima di essere riconosciuta come “pittora” e di venire accettata all’Accademia (sono stata la prima in assoluto, nel 1616), sono diventata famosa a causa dello stupro. La violenza che ho subito da Agostino (anche collega di mio padre oltre che suo amico) ha messo il mio nome sulla bocca di tutti. Anche se alla fine, dopo un processo in cui addirittura mi torturarono alle mani (per me così preziose per dipingere), hanno accettato tutti la mia verità, restavo comunque una ragazza che nessuno voleva più sposare: aveva perso la purezza e l’onore. Mi sono vendicata. Certo. Con il mio pennello e la mia arte che ancora vi sorprenderà. Ce l’ho messa tutta e ce l’ho fatta: il mio sogno di essere la migliore tra le pittrici ha avuto la meglio su tutto e tutti."
Mi chiamo Artemisia. Prima di poter scrive il mio nome a chiare lettere sui quadri che alla fine ho potuto dipingere - che, per inciso, qualcuno diceva fossero anche più belli di quelli di mio padre - e prima di essere riconosciuta come “pittora” e di venire accettata all’Accademia (sono stata la prima in assoluto, nel 1616), sono diventata famosa a causa dello stupro. La violenza che ho subito da Agostino (anche collega di mio padre oltre che suo amico) ha messo il mio nome sulla bocca di tutti. Anche se alla fine, dopo un processo in cui addirittura mi torturarono alle mani (per me così preziose per dipingere), hanno accettato tutti la mia verità, restavo comunque una ragazza che nessuno voleva più sposare: aveva perso la purezza e l’onore. Mi sono vendicata. Certo. Con il mio pennello e la mia arte che ancora vi sorprenderà. Ce l’ho messa tutta e ce l’ho fatta: il mio sogno di essere la migliore tra le pittrici ha avuto la meglio su tutto e tutti."